Per molte famiglie italiane sta per arrivare l’assegno unico. Sono già state ufficializzate le date delle erogazioni. Ecco quando.
L‘assegno unico è il contributo erogato dallo stato italiano in sostegno delle famiglie che hanno al loro interno figli minorenni a carico o maggiorenni sotto i 21 anni. L’assegno viene conferito a tutte le famiglie aventi diritto, ma la cifra varia in base all’ISEE presentato, ed è ovviamente in proporzione al reddito con l’esborso maggiore per le famiglie più economicamente in difficoltà.
Centinaia di famiglie italiane hanno presentato la domanda e sono in attesa di ricevere le rate dell‘assegno unico. Adesso sono pronte anche le date. Ecco da quando saranno disponibili i primi bonifici.
Dal prossimi 15 Marzo ogni 15 del mese verrà erogato l’assegno unico. Per chi è titolare anche di reddito di cittadinanza la data sarà invece quella del 27 Marzo, e riceveranno l’accredito “integrato” al reddito di cittadinanza. Ad annunciare questo è stata l’INPS.
Ci sarà nei nuovi bonifici un importante aumento dell’assegno in alcuni casi. La Legge di bilancio 2023 ha infatti predisposto che la cifra venisse aumentata del 50% per i figli di età inferiore a un anno, per i bambini da uno a tre anni nelle famiglie che contano tre o più figli a carico (ma solo in caso di Isee sotto i 40mila euro), e sempre del 50% la maggiorazione forfettaria per i nuclei con almeno quattro figli a carico (passerà da 100 a 150).
Ovviamente, per vedere l’aumento e avere anche gli arretrati di Gennaio e Febbraio bisognava presentare l’ISEE e la nuova DSU entro il 28 Febbraio. Chi non lo ha fatto dovrà farlo entro il 30 Giugno per ricevere tutti gli arretrati, in caso contrario non vi sarà nessun aumento.
La cifra dell’assegno unico, come detto, varia in base alle condizioni del ricettore. Ad influire sugli amenti e sulla cifra sono condizione economica, quanti figli sono presenti nel nucleo familiare, la loro età, e eventuali condizioni di disabilità
A Febbraio inoltre c’è stato una rivalutazione dell’8,1% per gli assegni, in virtù della variazione media annua dell’Indice nazionale dei prezzi al consumo calcolato dall’Istat. L’importo minimo è dunque salito da 50 a 54,1 euro, e l’importo massimo è passato da da 175 a 189,2 euro.
Cambiate anche le fasce ISEE. La soglia minima è passata da 15mila a 16.215 euro. Mentre la fascia che riceve l’importo minimo è passata da Isee entro 40mila euro a 43.240 euro.
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