Congedo mestruale, ddl depositato si sta casa o si va a lavorare?

Congedo mestruale ddl depositato, si sta casa o si va a lavorare? Arriva il decreto a sostegno delle donne.

Arriva il decreto per quanto riguarda il congedo mestruale rivolto alle donne che si trovano in quel particolare periodo del mese dove a prendere il sopravvento troppo spesso sono i dolori dovuti all’arrivo del ciclo mestruale. Spesso per alcune donne i dolori del ciclo mestruale divengono invalidanti al punto tale da far passare la persona giornate intere a letto con forti dolori alla pancia alla schiena alla testa, dolori generalizzati per tutto il corpo fino a che il ciclo non arrivi al terzo giorno. Purtroppo esistono dei soggetti che tollerano veramente poco l’arrivo del ciclo mestruale a dispetto di altri che invece fanno giusto i conti per l’arrivo del ciclo senza subirle sostanziali conseguenze.

Congedo mestruale ddl depositato, si sta casa si va a lavorare

Il 21 febbraio agli uffici della Camera dell’Alleanza Verde – Sinistra, è stato depositato il ddl che andrà a chiarire la condizione della donna soggetta al ciclo mestruale se potrà restare a casa oppure dovrà recarsi al lavoro. Prima firmataria Elisabetta Piccolotti ed il ddl prevede fino a due giorni di congedo a scuola e al lavoro per chi soffre di mestruazioni dolorose. Nel ddl in questione si parla anche di quella che potrà essere la distribuzione di contraccettivi ormonali gratuita nelle farmacie con la ricetta medica. La proposta di legge sul congedo mestruale in Italia è stata presentata dall’Alleanza Verdi – Sinistra come dicevamo ed è una proposta che prevede fino a due giorni di congedo mestruale scolastico e al lavoro a causa dei dolori, sempre come dicevamo prima, che rendono spesso il soggetto invalidato.

Congedo mestruale ddl depositato

Insieme alla deputata sono intervenute in sede di conferenza stampa anche le deputate Luana Zanella capogruppo e Francesca Agra con Eleonora Evi che hanno sottolineato: “Lanciamo una sfida alle donne dell’opposizione se vogliono condividere con noi questo testo. Ma anche a Giorgia meloni, da cui abbiamo visto solo la cancellazione di opzione donna. Ci chiediamo se la presidente non ritenga che sia il caso di fare qualche misura che possa riconoscere più diritti alle donne“. Per quanto riguarda l’istituzione scolastica la proposta che vede il congedo per due giorni deve essere accompagnata dalla certificazione medica e anche dalla giustificazione dei genitori della studentessa, inoltre il testo prevede una deroga al vincolo di frequenza nelle scuole per due assenze mensili giustificate da dismenorrea.

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Per quanto riguarda invece il congedo dal lavoro sempre per due giorni è prevista un’indennità del 100% della retribuzione giornaliera applicabile a tutte le formule contrattuali anche a tempo determinato oppure i contratti a progetto. Nel ddl in questione come abbiamo anche scritto in precedenza si è parlato anche della distribuzione gratuita dei contraccettivi ormonali nelle farmacie previa ricetta medica, come la pillola contraccettiva indicata come fattore per lenire i disturbi dei cicli dolorosi. Questo mira a tutelare la salute della donna ovvero, secondo le deputate, questo viene definita una proposta di civiltà che va incontro alle esigenze reali e concrete delle donne. Il ddl si spera secondo l’alleanza Verdi sinistra che verrà incardinato quanto prima nelle possibili commissioni: quali istruzione, lavoro affari sociali.

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Primo istituto che ha attuato questo modus di pensare in relazione al congedo mestruale è stato un liceo di Ravenna che ha cambiato il regolamento d’istituto introducendo proprio la possibilità di assentarsi per due giorni al massimo per le studentesse che soffre di dolori mestruali e così come liceo di Ravenna anche alcune aziende italiane hanno introdotto queste misure a tutela della donna. Pian piano si sta procedendo anche in altri istituti italiani così come nel Lazio. “il Pilo Albertelli è la prima scuola del Lazio a riconoscere il congedo mestruale ha dichiarato Claudia fratelli assessore alla scuola e formazione e lavoro di Roma capitale. “Un passo importante per riconoscere a tutti i livelli la salute di genere. Non tutti i corpi sono uguali ma tutti devono essere tutelati nei diritti fondamentali come quello allo studio“.

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