Siamo affannati dai ritmi incalzanti della nostra società, questo a discapito del nostro corpo. I livelli di ansia sono alti, tanto da assistere a sempre più frequenti fenomeni di ansia generalizzata, attacchi di panico e somatizzazioni varie.
Per scongiurare fenomeni di ansia e attacchi di panico bisognerebbe riuscire a trovare un giusto compromesso tra mente e corpo. Sì alle attività fisiche, sì anche alle discipline come lo yoga e la meditazione.
Alla base del vivere sano ed in armonia con noi stessi c’è la respirazione. Respirare in maniera corretta allevia tanti disturbi. Seppur respirare possa sembrare un gesto che quasi tutti noi diamo per scontato, in realtà ci permette di entrare in relazione con noi stessi, combattendo tutto ciò con cui anestetizziamo le nostre vite – le dipendenze, più o meno accettate dalla società, l’iperattività, le relazioni tossiche.
Molto spesso respiriamo male perché castighiamo i nostri corpi, optando per abbigliamenti troppo stretti che non permettono, l’uscita dell’aria in maniera corretta. Gli stati ansiosi, ad esempio, fanno sì che la respirazione si limiti al livello delle clavicole e che entrino nel nostro corpo 500 centimetri cubi, pochissimi rispetto ai 3000 di cui in media sono capaci i nostri polmoni.
Esistono due tipi di respirazione: respirazione polmonare da una parte e diaframmatica dall’altra, che è quella che utilizziamo quando dormiamo.
Sulla tecnica della respirazione a 28 boccate d’aria è nato un libro. A scriverlo Daniel Lumera, biologo esperto di meditazione. Secondo questo metodo si fondono respirazione, attenzione e contemplazione. La nostra vita è una routine, mentre questa tecnica ci regala un rito consapevole: 28 respiri nei quali, semplificando, si inspira dal naso ed espira dalla bocca con delle piccole apnee a polmoni vuoti.
È un ciclo di respiri che è in grado di equilibrare le funzionalità dei neurotrasmettitori. Innanzitutto bilancia l’adrenalina, attivando il corpo e stimolando la voglia di fare molto meglio di un caffè; poi stimola ed equilibra la dopamina, il neurotrasmettitore che regola il desiderio ed è alla base delle dipendenze; ha infine effetti sulla serotonina e sull’ossitocina, rispettivamente chiamati ormone della felicità e dell’amore.
Provare ad ascoltarsi, a far vibrare le nostre sensazioni, lasciandoci avvolgere ed accompagnare dal respiro, può attenuare i disagi giornalieri, le problematiche personali e del mondo circostante. Concentrarsi su stessi, centrarsi, assecondarsi, può essere la mossa vincente per vivere e relazionarsi meglio con gli altri, capendo cosa ci fa bene e cosa ci fa male. Respirare dunque per conoscersi meglio.
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