Cambia il lavoro in Italia, con il nuovo decreto lavoro sono previste importanti novità, ecco di cosa si tratta.
Il governo italiano ha recentemente approvato un nuovo “decreto lavoro” che comporterà importanti cambiamenti per i lavoratori dipendenti del paese. Una delle principali novità è un aumento della busta paga, che potrebbe arrivare fino a 100 euro in più al mese. Questo aiuto finanziario immediato, in vigore da luglio fino alla fine dell’anno, non includerà la tredicesima mensilità. Tuttavia, questa norma richiederà eventualmente un rifinanziamento nel 2024.
Il decreto inoltre prevede una riduzione del cuneo fiscale, estesa ora anche ai lavoratori con redditi medio-bassi, che potranno ottenere uno sgravio fino al 7% sui redditi fino a 25mila euro lordi e del 6% per quelli entro i 35mila euro, con un aumento della busta paga fino a 96-98 euro in più al mese. Prima del decreto, il taglio riguardava solo i contributi previdenziali Ivs dei lavoratori dipendenti pubblici e privati.
Assegno per l’inclusione
Dal 1° gennaio 2024, l’Assegno per l’inclusione sostituirà il Reddito di cittadinanza e sarà concesso ai nuclei familiari con un componente minorenne, disabile o anziano. Tale assegno avrà un valore pari a 480-500 euro esente dall’Irpef e includerà ulteriori 280 euro al mese per chi vive in affitto per 18 mesi, con possibilità di rinnovo per altri 12 mesi. I requisiti di accesso includeranno un valore ISEE di 9.360 euro annui e un reddito familiare di massimo 6.000 euro, incrementato per ogni altro membro nel nucleo familiare e in base al loro stato di disabilità. Il patrimonio immobiliare non deve superare i 30.000 euro (esclusa la casa di abitazione), le auto devono avere una cilindrata inferiore a 1.600 cc. e le moto inferiore a 250 cc. Il beneficiario deve essere cittadino dell’Unione Europea o di paesi terzi con il permesso di soggiorno e residente in Italia da almeno 5 anni.
Il decreto prevede anche degli incentivi
Il decreto prevede anche incentivi alle assunzioni di giovani sotto i 30 anni, pari al 60% della retribuzione per 12 mesi, nel caso in cui si reclutino giovani non inseriti in programmi formativi registrati nel PON “Iniziativa Occupazione Giovani”. Inoltre, i datori di lavoro privati che decidono di assumere persone che ricevono l’assegno di inclusione riceveranno un esonero del 100% dei contributi previdenziali per 12 mesi, nel limite di 8mila euro annui, per i contratti a tempo indeterminato o di apprendistato.
Ci sono anche novità per quanto riguarda i contratti a tempo determinato. Saranno introdotte nuove causali che legittimano il ricorso a questi tipi di contratti, le quali sostituiranno quelle attualmente in vigore con il “Decreto Dignità” del 2018. Le nuove norme prevedono minori restrizioni sulle causali per i rinnovi oltre l’anno e ci sarà una durata massima di 24 mesi. Le causali verranno stabilite con accordi tra aziende e sindacati tramite contratti collettivi o aziendali e per “specifiche esigenze” oppure a livello individuale tra le parti per “esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva” entro il 31 dicembre 2024, o ancora per la sostituzione di altri lavoratori.
Rafforzamento dei finanziamenti
Infine, il decreto prevede un rafforzamento dei finanziamenti per il Fondo nuove competenze destinato alla formazione, sempre regolata da intese azienda-sindacati. Inoltre, la soglia per le prestazioni occasionali verrà alzata da 10mila a 15mila euro solo in alcuni settori e scompare il limite dei 29 anni di età per i contratti di apprendistato nei settori turistici e termali (per un massimo di 3 anni).
In sintesi, la nuova normativa approvata rappresenta una serie di importanti cambiamenti in ambito lavorativo che potrebbero avere un impatto significativo sulla vita quotidiana dei lavoratori dipendenti in Italia. Tuttavia, rimane da valutare l’effettiva efficacia delle politiche del governo nel contrastare la precarietà del lavoro nel paese e garantire una maggiore stabilità finanziaria alle famiglie italiane.