Da Aprile puoi percepire più bonus, come devi fare? La soluzione è semplice e vantaggiosa, si può abbassare ecco quello che devi sapere!
Ci sono diversi motivi per cui l’isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è così importante. Per chi non lo sapesse, l’isee è un documento che serve a valutare la situazione economica di una famiglia, necessario per chiedere e ottenere agevolazioni fiscali e servizi erogati dallo stato.
In primo luogo, l’isee è una fonte di informazioni essenziale per avere accesso a diverse agevolazioni fiscali. Per esempio, le famiglie con redditi bassi (fino a 40.000 euro) possono usufruire di detrazioni fiscali, di riduzioni sull’Iva o di una tassazione agevolata sui redditi da lavoro dipendente, autonomo, pensione e borse di studio. In secondo luogo, l’isee è importante per qualificare le famiglie per la ricezione di servizi statali, tra cui prestazioni sociali agevolate o sussidi. Ad esempio, le famiglie con redditi bassi possono ricevere bonus per l’acquisto di beni di prima necessità, sconti sull’accesso ai trasporti o agevolazioni presso strutture sanitarie. Insomma, l’isee è una fonte di informazioni anche per le banche, che lo prendono in considerazione per l’erogazione di finanziamenti e prestiti. Le banche, infatti, possono prendere in considerazione l’isee come elemento necessario per decidere in che modo procedere con l’erogazione di finanziamenti, prestiti o assegni.
Come funziona l’Isee
L’Isee è uno strumento fondamentale in Italia, utilizzato come indicatore della situazione economica equivalente dei nuclei familiari. Rappresenta uno strumento di grande importanza per tutto ciò che riguarda le agevolazioni economiche rivolte ai nuclei familiari con meno risorse. Ma come funziona esattamente l’Isee e come si calcola?
L’Isee è un indice calcolato sulla base dei redditi percepiti dal nucleo familiare e sui beni che questo possiede. Per calcolare l’Isee, si parte dalle informazioni sui redditi effettivamente percepiti nell’anno precedente da ogni componente il nucleo, poi si sommano i diversi elementi della composizione patrimoniale (case, terreni, conti correnti e depositi, obbligazioni, titoli azionari, fondi comuni, ecc.) della famiglia e si procede con l’aggiunta di qualsiasi altro reddito percepito dalla famiglia ma rilevante ai fini del calcolo.
Calcolo dell’isee
Una volta ottenuti tutti i dati necessari, si può procedere al calcolo dell’ISEE. La cifra ottenuta può essere utilizzata per richiedere le diverse agevolazioni a cui si può accedere. Per ricevere le agevolazioni è necessario che l’ISEE sia inferiore a una certa soglia, che varia di anno in anno e dipende dal tipo di agevolazione richiesta.
In linea di massima, chi ha un ISEE pari o inferiore ad €15.000 può beneficiare di una serie di agevolazioni economiche, come ticket per le cure sanitarie, esenzione dal pagamento della tassa universitaria, agevolazioni per l’iscrizione alle scuole e agli asili nido, riduzioni sull’affitto o abbonamenti ai trasporti. Queste agevolazioni sono riservate solitamente a famiglie con reddito da €7.500 a €15.000. Altre agevolazioni poi, sono comunque calcolate per reddito superiore.
Perchè l’Isee si riferisce ai redditi di 2 anni prima
Nel calcolo dell’Isee, cioè del “Indicatore della Situazione Economica Equivalente”, l’Agenzia delle Entrate si riferisce ai redditi e ai patrimoni riferiti a due anni prima. Una scelta considerata discutibile, e spesso criticata, che esclude necessariamente situazioni economiche che, nel frattempo, si sono modificate. Per fare un esempio, il calcolo dell’Isee per l’anno 2023 si riferirà ai redditi e patrimoni confermati nel 2021. Questa scelta è stata decisa per due motivazioni principali: la prima è che si tratta di un modello agevole dal punto di vista gestionale e amministrativo, la seconda è che i dati di bilancio di un dato anno, soprattutto se aziende o società, necessitano di tempo prima di essere definitivi. Di conseguenza, non è possibile avere dati certi se si riduce l’arco temporale dei riferimenti a due anni prima del momento della domanda.
Gli effetti pratici di una tale scelta sono molteplici e, a volte, anche contraddittori. Da un lato, permette di premiare le persone che da tempo conducono una vita economicamente sostenibile, ma dall’altro può penalizzare chi, invece, è recentemente subentrato in una vita economica più stabile. Una situazione che genera non poche polemiche, ma non è possibile attualmente fare diversamente, considerati i tempi necessari per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi e l’elaborazione dei dati da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Per beneficiare di tali agevolazioni, c’è una soluzione che può risolvere tutto: puoi abbassare l’Isee 2023 da Aprile per percepire più bonus.
L’Isee, che è l’acronimo di Indicatore della Situazione Economica Equivalente, è uno strumento che consente alle famiglie di conoscere la situazione economica e valutare da un punto di vista giuridico-fiscale la loro posizione. Questa tendenza, unita alla volontà dello Stato di emanare una normativa per tutelare economicamente le famiglie in situazioni di difficoltà, ha portato all’introduzione dell’Isee corrente. Per richiedere l’Isee corrente le famiglie devono compilare un modulo online o rivolgersi al proprio centro di assistenza fiscale. Un documento Isee corrente, che sostituisce l’Isee ordinario, è richiesto quando c’è un significativo cambiamento del patrimonio di una famiglia. In particolare, è necessario considerare un peggioramento del reddito o del patrimonio rispetto a quello registrato dall’Isee ordinario.
Chi può fare domanda per richiedere un documento Isee corrente? Sono i titolari legali di un reddito annuo da lavoro autonomo, dipendente o pensione. Anche i titolari di un reddito di cittadinanza possono chiedere l’Isee corrente. L’importo dell’Isee corrente, così come quello della normale Isee, dipende dalle entrate ed eventuali patrimoni di un nucleo familiare. Ciò include redditi, patrimonio immobiliare, liquido, azionario e obbligazionario dei familiari. La variazione del patrimonio inciderà sull’importo del documento Isee corrente, con un aumento o una diminuzione del reddito calcolato.
Isee corrente: ecco come funziona
L’Isee corrente è uno strumento che può aiutare le famiglie nel caso in cui si verifichino una variazione significativa del reddito percepito o del patrimonio. Lo strumento consiste nel calcolare l’Isee tenendo in considerazione un maggior 20% della variazione del patrimonio.
Esempio:
Prendiamo ad esempio la famiglia composta da due persone maggiorenni con un reddito percepito (Isr) pari a 30.000 euro e un patrimonio (Isp) pari a 100.000 euro che nel 2022 è sceso a 50.000 euro, con una variazione del 50% che legittima la richiesta per un Isee corrente. Calcolando l’Isee ordinario (30.000 + 20.000 / 1,57) otterremo un risultato di 31.847 euro.
- Calcolando invece l’Isee corrente:(30.000 + 10.000 / 1,57) otterremo un risultato di 25.477 euro. Si tratta pertanto di uno sconto di 6.370 euro, equivalente al 20% della variazione del patrimonio.
L’Isee corrente può essere utilizzato per richiedere prestazioni sociali, agevolazioni fiscali e contributi da enti pubblici. È importante ricordare, tuttavia, che la richiesta va presentata entro il 31 dicembre del secondo anno successivo a quello in cui è avvenuta la variazione. In conclusione, l’Isee corrente può rappresentare un valido aiuto in caso di variazioni significative all’interno della famiglia, essendo uno strumento essenziale per ottenera agevolazioni su determinati servizi.