La scelta dell’abito giusto diventa spesso motivo di tormento soprattutto per noi donne. Poi da quando non esistono più le stagioni, ogni giorno scegliere se indossare un maglione o una t-shirt, diventa un ardua prova.
Non sapere se preferire un capo invernale o primaverile, se per quell’appuntamento sono meglio i pantaloni piuttosto che la gonna, è un po’ il dilemma di ogni donna davanti all’armadio.
Più si hanno capi diversi, più si fa confusione. E’ inoltre anche risaputo che le donne, prese dallo shopping convulsivo, per placare frustrazioni, si danno alla pazza gioia, comprando accessori ed abiti che restano per lungo tempo con l’etichetta.
E’ come se noi donne di fronte ad un’occasione speciale non sapessimo mai cosa mettere. Quindi in questi casi si chiede l’aiuto altrui. Si convoca una reunion con le amiche fidate, si chiede l’aiuto da casa con la mamma al telefono, si consultano riviste di moda. Tutto questo per non sbagliare rispetto ad invito galante, un appuntamento di lavoro, una cerimonia.
Ma quando tutto questo non basta ecco che le nuove frontiere del virtuale ci permettono di scomodare persino l’intelligenza artificiale.
Secondo un ultimo trend rilanciato da Tik Tok, l’intelligenza artificiale, si sarebbe ritagliata un ruolo importante anche come consulente di immagine.
In pratica un avatar come Miranda nel film “Il diavolo veste Prada” dà consigli di look in base al meteo, all’occasione e al tipo di lavoro che uno svolge.
Il primo esempio è rappresentato dalla creator Lacey Byrne che ha raccontato, dopo aver pubblicato un video su TikTok, la sua esperienza di styling con Chat GPT a Refinery29: dal suo punto di vista, l’IA ha risposto all’esigenza di trasformare una serie di idee di stile generiche – e altre più specifiche, ispirate a modelle come Kendall Jenner e Bella Hadid – da singole immagini virtuali a un’estetica personale da incarnare nella realtà.
Ma Lacey non è stata di certo l’unica ad aver esplorato questa nuova modalità di raccogliere ispirazioni fashion: sulla piattaforma infatti, il termine di ricerca chat gpt fashion ha superato i quattro miliardi di visualizzazioni.
Sicuramente l’esperienza virtuale aiuta nel fornire consigli utili su stile e moda ma la creatività resta ancora prerogativa dell’uomo o della donna che non vogliono uniformarsi.
Certo con l’ intelligenza artificiale si ha risparmio di tempo e fatica da una parte ma viene meno l’idea di vestirsi, magari anche male, in base all’umore del momento. La moda non può diventare automatizzata, la moda è personalità ed unicità.
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