Requisiti per pensione anticipata: l’Inps ha pubblicato le nuove istruzioni su come interrompere la collobarozione lavorativa con OPZIONE DONNA.
La pensione anticipata è una importante forma di previdenza pensionistica italiana, che consente ai lavoratori di uscire dal mondo del lavoro prima del normale pensionamento. Ma c’è un’altra opzione che può offrire ai lavoratori italiani alcuni vantaggi: quella dell’Opzione Donna. L’Opzione Donna è un regime pensionistico speciale istituito dal Governo nel 2004, che prevede diverse forme di pensione anticipata con risparmi davvero vantaggiosi.
L’Opzione Donna è una misura di previdenza pensionistica pensata per consentire ai lavoratori italiani di uscire dal mercato del lavoro in anticipo rispetto alla naturale scadenza dei loro diritti pensionistici, in particolare quelli delle donne.
Il regime di Opzione Donna garantisce infatti un maggiore ammontare di pensione nei primi anni di pensionamento, che viene ricalcolata in base all’anzianità contributiva e alle retribuzioni accumulate dall’iscritta.
Le donne lavoratrici possono andare in pensione anticipata entro il 31 dicembre 2022 se: hanno maturato un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e un’età anagrafica di 60 anni, o di 58 anni nel caso in cui si trovino in una delle seguenti condizioni:
Inoltre, il requisito dell’età è ridotto di un anno per ogni figlio, per un massimo di due anni in tal caso. Anche in assenza di figli, l’età scende a 58 anni se le lavoratrici si trovano in possesso di uno dei requisiti previsti.
Per quantificare l’onere finanziario della misura, le stime parlano di circa 3,2 miliardi di euro per le donne che godranno della pensione di anzianità prima della scadenza del 2022. In questo modo verranno sostenuti i lavoratori in possesso dei requisiti necessari a usufruire dell’ammissibilità alla pensione anticipata in anticipo rispetto al regime pensionistico ordinario.
La decorrenza della pensione, come stabilisce la legge italiana, parte dal momento in cui si raggiunge l’età pensionabile. Per le lavoratrici dipendenti, l’età pensionabile è stabilita a 67 anni, mentre per le lavoratrici autonome dipende dall’età contributiva raggiunta.
In conclusione, la decorrenza della pensione varia in base alla tipologia di lavoratrice. Le lavoratrici dipendenti e autonome raggiungeranno l’età pensionabile a 67 anni, mentre per le lavoratrici del comparto scuola e Afam l’età pensionabile sarà 65 anni e 7 mesi. In tutti i casi, è necessario presentare la domanda di pensionamento presso l’INPS per avviare il procedimento previsto dalla legge.
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