Se dopo il divorzio si ha intenzione di risposarti è importante sapere che esiste un tempo che deve trascorrere prima di poter pronunciare nuovamente il fatidico si. Approfondiamo insieme la questione.
Quando l’amore finisce o semplicemente una coppia non va più d’accordo si può decidere di porre fine al matrimonio e dunque separarsi e divorziare in maniera definitiva. A tal proposito, può essere utile sapere che dopo un divorzio esiste un tempo da rispettare prima di poter sposarsi nuovamente.
Di seguito vi sveliamo tutto ciò che c’è da sapere in merito. In caso di mancato rispetto delle disposizioni di legge peraltro è possibile andare incontro al pagamento di una multa che parte da 20 fino ad arrivare a 82 euro.
Dopo la fine di un matrimonio che ha condotto al divorzio, può capitare di incontrare la persona giusta con la quale si decide di compiere nuovamente il grande passo. A tal proposito, però, è importante sapere che esiste un tempo entro cui non ci si può risposare.
Molte persone sono convinte che dopo il divorzio è possibile risposarsi fin da subito. In realtà, non è così dal momento che per legge esiste il divieto di nuove nozze prima di 300 giorni dall’avvenuta pratica di divorzio. L’intento che si vuole raggiungere è quello della certezza di paternità nel caso di una eventuale gravidanza. Ad ogni modo, è importante anche precisare che ci sono specifici casi in cui tale disposizione non è valida. Nello specifico, questo è il caso di separazione legale della durata di 3 anni.
Se la donna in questione non ha avuto gravidanze, in questo caso si presume che il padre non possa essere quello del matrimonio precedente. Da citare è poi il caso di assenza di rapporti sessuali e dunque di matrimonio che non si stato consumato. Anche in questa specifica situazione, la paternità del precedente marito dell’eventuale nato sarà da intendersi indiscutibile.
E’ importante sapere che il limite a potersi risposare è valido solamente per la donna, mentre l’uomo può procedere in tal senso fin da subito. Iniziamo con il precisare che non si tratta di una discriminazione nei confronti della donna, bensì di una tutela, il cosiddetto lutto vedovile.
Con particolare riferimento alla sanzione prevista nel caso in cui si vogli convolare a nozze con il nuovo partner, essa va da 20 a 82 euro. Si tratta chiaramente di una somma piuttosto bassa e tra l’altro in caso di violazione il matrimonio celebrato prima dei 300 giorni è da considerarsi ugualmente valido.
Ciò peraltro vale anche qualora non si procedesse con il pagamento della sanzione di cui sopra.
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